La nuova Strategia Energetica Nazionale
di Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico Kyoto Club
Fuori il carbone, rilancio delle rinnovabili, riduzione dei consumi e ruolo centrale del gas. Questi gli indirizzi della nuova Strategia Energetica Nazionale. Si tratta certamente di una discontinuità rispetto al precedente documento del 2013. Ma, certo, si potrebbe e dovrebbe fare di più.
Il segnale più netto viene dalla chiusura delle centrali a carbone entro il 2025 in sintonia con la tendenza internazionale. Nel 2030, inoltre, le fonti rinnovabili dovranno coprire il 55% dei consumi elettrici. Particolarmente significativo il balzo in avanti previsto per il solare che dovrebbe triplicare la sua produzione da 23 a 72 TWh/a, un risultato ottenibile solo decuplicando l’attuale livello delle installazioni. A differenza della passata esplosione consentita da incentivi elevatissimi, questi obiettivi potranno essere raggiunti con un limitato sostegno economico nei primi anni e successivamente eliminando gli incentivi grazie al crollo dei prezzi del fotovoltaico e dei sistemi di accumulo.
Un altro ambito decisivo affrontato è quello dei trasporti e dell’edilizia. Nella SEN si accenna alla necessità della “deep renovation”, la riqualificazione energetica spinta di interi edifici, ma senza troppa convinzione, come dimostra la limitata ambizione nella riduzione dei consumi. Nel campo dei trasporti solo poche righe sono dedicate alla mobilità elettrica con l’indicazione di un possibile parco di “quasi 5 milioni di auto” nel 2030. Ma manca una data limite per la vendita di automobili a benzina/diesel come hanno fatto Francia e Regno Unito.
Un settore che vede invece una forte attenzione nella SEN è quello del gas, in particolare nella realizzazione di nuove infrastrutture. Queste però andrebbero attentamente analizzate nell’ambito di una più incisiva politica dell’efficienza e delle rinnovabili e in coerenza con gli scenari europei di decarbonizzazione al 2050. Il rischio concreto è infatti quello del possibile sottoutilizzo di importanti investimenti.