PANZEB – Piano d’Azione Nazionale per incrementare gli edifici NZEB

di Francesco Paolo Lamacchia Presidente del Primo Network Nazionale Edifici a Consumo Zero (Ec0)

Considerato che l’efficienza energetica rappresenta la prima priorità d’azione della Strategia energetica nazionale in Italia e che il settore dell’edilizia, in ambito nazionale, rappresenta un elemento dalle grandi potenzialità al fine del raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico indicati dal Paese al 2020, il Ministero dello Sviluppo Economico in linea con le direttive europee sulle prestazioni energetiche degli edifici, ha pubblicato recentemente il Decreto Interministeriale 19 Giugno 2017, recante l’approvazione del “Piano d’azione nazionale per incrementare gli edifici a energia quasi zero”, ai sensi dell’art. 4-bis – comma 2, del decreto legislativo n. 192 del 2005, unitamente al Piano stesso (Gazzetta Ufficiale n.187 del 11 agosto 2017).
Questo piano (Panzeb), è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto dall’ENEA, l’RSE e il CTI, con il coordinamento del Ministero dello Sviluppo Economico. Ad integrazione di questo piano la Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale, anche detta Strepin, prevista dal decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 e in corso di emanazione, indica altresì in particolare, gli obiettivi da raggiungere, le linee di azione su cui si intende puntare per il loro conseguimento, le criticità da superare e le possibili soluzioni strategiche.
Panzeb chiarisce il significato di nZEB (nearly Zero Energy Building – Edificio a energia quasi zero) come ogni edificio, sia esso di nuova costruzione o esistente, tale che da un lato tutti gli indici caratteristici delle prestazioni energetiche, calcolati secondo i valori dei requisiti minimi vigenti dal 1° gennaio 2019 per gli edifici pubblici e dal 1° gennaio 2021 per tutti gli altri edifici, risultano inferiori ai valori dei corrispondenti indici calcolati per l’edificio di riferimento (edificio virtuale geometricamente equivalente a quello di progetto ma dotato dei parametri energetici e delle caratteristiche termiche minime vigenti); e dall’altro siano rispettati gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili nel rispetto dei principi minimi di cui all’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28. Nel documento del piano si trova la valutazione dell’indice di prestazione energetica per alcuni edifici aventi diversa tipologia edilizia, destinazione d’uso e zona climatica scelti tra quelli utilizzati in precedenti studi. Si evidenzia che, al fine di soddisfare i requisiti degli nZEB e in particolare il requisito riguardante l’energia rinnovabile, sarà fondamentale valutare l’utilizzo della pompa di calore (possibilmente centralizzata e combinata per la produzione di energia termica per riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento) eventualmente associata a sistemi fotovoltaici, ove necessario al raggiungimento della quota rinnovabile.
Realizzare un edificio dotato di elementi e tecnologie tali da permettere elevati livelli prestazionali, comporta, ovviamente, un aumento dei costi di investimento e pertanto il Panzeb analizza i sovra costi di investimento, per gli edifici nuovi e per quelli esistenti, connessi al raggiungimento delle condizioni di nZEB. Si può notare in figura che l’aggravio dei costi è, per gli edifici residenziali, dovuto in misura maggiore alle soluzioni impiantistiche adottate piuttosto che alle misure atte alla coibentazione dell’involucro edilizio. Negli edifici adibiti ad ufficio si rimarca, invece, un peso maggiore delle superfici vetrate (più costose rispetto all’involucro opaco), mentre soluzioni quali le pompe di calore possono già essere considerate come uno standard e non risultano, quindi, come un costo addizionale. Una riflessione, che ad oggi si può fare alla luce delle ultime importanti innovazioni tecnologiche connesse con il fotovoltaico trasparente, è che questi ultimi sistemi, se applicati, renderebbero gli edifici nZEB ancora più vincenti di altri modelli sulla voce costo.


Panzeb fa anche una fotografia del parco immobiliare nazionale con l’individuazione di un possibile scenario per gli nZEB in Italia, evidenziando i molteplici strumenti di promozione dell’efficienza energetica in edilizia attivi a livello nazionale e basati sulla concessione di incentivi (conto termico, detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, fondi strutturali 2014-2020); e tracciando gli orientamenti e le linee di sviluppo nazionali per incrementare il loro numero tramite gli strumenti regolatori e finanziari esistenti; e riportando un quadro dei programmi promossi dalle Regioni per promuovere gli nZEB. Panzeb costituisce un importante punto di riferimento per tutti coloro che, professionisti o imprenditori, vogliano introdurre nel mercato edifici a zero consumo energetico e stimola altresì notevoli riflessioni sull’attuazione degli edifici nZEB non solo in Italia ma anche in paesi con clima tipico mediterraneo.

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