Rinnovabili: Cina e India attirano più investimenti degli USA
di Cristiano Ghidotti da GreenStyle.it
La politica pro-fossili messa in campo da Donald Trump in seguito al suo insediamento alla Casa Bianca sembra iniziare a mostrare conseguenze concrete per quanto riguarda il rapporto tra gli Stati Uniti e le fonti rinnovabili.
Prendendo in considerazione il report RECAI (Renewable Energy Country Attractiveness Index) pubblicato da Ernst & Young gli USA stanno attirando meno investimenti in tema di energia pulita, posizionandosi dietro al colosso Cina e subendo anche il sorpasso dell’India.
Il governo cinese ha intenzione di destinare oltre 360 milioni di dollari, da qui al 2020, alla realizzazione di impianti solari ed eolici, contribuendo così anche alla creazione di 13 milioni di posti di lavoro. L’India punta invece a incrementare la potenza installata di 175 GW in cinque anni, per arrivare poi a coprire il 40% del proprio fabbisogno energetico con quanto prodotto in modo green entro il 2030.
Tra i Paesi che stanno attirando i maggiori investimenti legati alla produzione di energia da fonti rinnovabili: in testa Cina e India, davanti a Stati Uniti, Germania e Australia. L’Italia si trova al 18esimo posto, con la Top 20 chiusa da Sudafrica e Svezia.
Il progressivo incremento dell’efficienza e delle performance che caratterizzano le batterie per l’accumulo è uno dei fattori che contribuisce alla spinta verso le rinnovabili, così come una contrazione dei prezzi legati agli impianti e l’apertura di prospettive sempre più rosee per tecnologie fino ad oggi rimaste poco sfruttate come quelle legate all’eolico offshore.
Focalizzando infine l’attenzione sulle soluzioni dedicate allo storage dell’energia, per i prossimi anni è prevista una forte diffusione dei sistemi finalizzati all’autoconsumo, ovvero quelli destinati a immagazzinare quanto prodotto dagli impianti (soprattutto fotovoltaici in ambito residenziale) fornendo poi la corrente nelle ore notturne o quando la si necessita.