di Gianni Silvestrini

Come è noto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato una revisione della Strategia Energetica Nazionale. Una revisione necessaria, considerati gli obiettivi climatici al 2030 e la rapidissima entrata in vigore dell’Accordo di Parigi. Nel comparto dell’edilizia sarà necessario un deciso salto di qualità. Le emissioni climalteranti, stabili negli ultimi 25 anni a causa della crescita dei consumi energetici del terziario, dovranno infatti vedere alla fine del prossimo decennio un taglio compreso tra il 15 e il 20% in base all’obiettivo (-33% rispetto al 2005) indicato per l’Italia per i settori non energivori, cioè non coperti dall’Emissions Trading System.
Occorrerà dunque predisporre nuovi sistemi di incentivazione che progressivamente spostino l’attenzione dagli interventi di efficienza sui singoli appartamenti, tipici delle detrazioni fiscali del 65%, alle misure volte a riqualificare interi edifici in modo da ottenere forti riduzioni di consumi (-50-70%). Un primo segnale si è avuto con la Legge di stabilità della fine 2016, ma è possibile immaginare strumenti anche più efficaci, come quelli suggeriti dall’Enea e dal Green Building Council Italia che prevedono un coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti per anticipare larga parte dei capitali necessari. Parallelamente è necessario anche un innalzamento del livello dell’offerta del mondo delle costruzioni, sfruttando le opportunità fornite dalle innovazioni nei materiali, nelle soluzioni impiantistiche e nelle modalità organizzative. Una delle strade che paiono interessanti ed applicabili in alcuni specifici contesti riguarda l’industrializzazione del processo di riqualificazione energetica nata con l’esperienza olandese di Energiesprong che si sta diffondendo in Francia, Regno Unito, Germania e che si è affacciata anche nel nostro Paese. La riduzione dei costi del 40%, il drastico contenimento dei tempi (palazzine di 3-4 piani rivisitate in 2-3 settimane) e l’azzeramento dei combustibili fossili, rendono questo approccio particolarmente significativo.

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